
Fresche note di jazz in volo nel centro di RomaNascosto dalla mole del Pantheon si trova ilPalazzo Santa Chiara, piccolo teatro impreziosito dalla presenza della Cappella del Transito di S. Caterina da Siena, risalente al XIV secolo, posta al suo interno.
Il suo palcoscenico ha ospitato, e continuerà a farlo fino al 25 giugno, il Gershwin Trio(composto in realtà da cinque elementi: due voci femminili, un pianoforte, un sax e un contrabbasso), in uno spettacolo dal titolo “A New Gershwin Path”.
L’esibizione è stata arricchita da tanti piccoli dettagli che hanno contribuito a far scivolare lo spettatore in quell’atmosfera sensuale e fumosa che avvolge l’oramai mitica Età del Jazz, catapultandolo talvolta in qualche jazz club di Manhattan, talvolta nella soffitta parigina del quartetto di Scat Cat (Gli Aristogatti).
Partendo dall’abbigliamento, rigorosamente anni ’20-’30, passando per piccoli sketch, si è venuta man mano ad aprire una finestra sul passato, in cui solo la novità degli arrangiamenti riportava il pubblico alla realtà odierna. Tutte le musiche proposte, eccetto “Summertime” lasciata volutamente uguale all’originale, sono reinterpretazioni di alcuni brani del compositore statunitense George Gershwin (1898-1937), in cui anche lo spettatore meno esperto riesce a districarsi con disinvoltura in quanto coinvolto dal ritmo e dalla bravura dei musicisti/interpreti.
Il Trio sarà presente al Palazzo Santa Chiara per altre due sere e, nell’attesa che inizi il concerto si potrà sorseggiare comodamente un drink nell’elegante foyer del teatro, sfogliando riviste o visionando le opere d’arte esposte.
Luca Savino per Controcampus.it