
Venti anni di Ichnos. Quando nacque, nel 1993 raccolse migliaia di persone nel sito dell’anfiteatro di San Costantino a Sedilo, teatro dell’Ardia che diventò così per incanto, dopo quella manifestazione, altro luogo simbolo dei Sardi. Fu un memorabile evento che ebbe poi diverse e ripetute occasioni (con due trasferte a Milano e Cuba) di incontro fino a due anni fa quando Leonardo Marras e Giacomo Serreli, inventori della manifestazione musicale all’insegna della solidarietà, decisero di passare la mano, donando il marchio al comune di Sedilo.
Sono cambiati i tempi ma uno dei significati forti di quella reunion fu di mostrare lo stato dell’arte della musica isolana (l’altro, il Premio Ichnos destinato a personalità attive sul fornte della solidarietà è rimasto e andrà al ministro Cecile Kyenge per l’opera svolta in favore dell’integrazione e le sarà consegnato ad ottobre). E quell’idea di vetrina è rimasta in chiusura, domenica 8 proprio a Sedilo, anche nell’edizione del ventennale. Una rassegna che sta mutando la sua pelle e si trova «in un momento – come ha detto il sindaco di Sedilo Umberto Cocco – di passaggio. Ichnos cresce senza dimenticare le origini, studiando un nuovo format, più aderente alla realtà delicata e particolare dei paesi sul Lago Omodeo sottoposti al lento stress dello spopolamento». E allora anche la cultura potrebbe servire a ricostruire un quadro. Anche come una manifestazione di sicuro richiamo come Ichnos.
Qui l’articolo completo.